Comunicazione: A Contribution to the Dissemination of Geological Education

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CLERICI Alberto

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In un periodo storico in cui domina la trasmissione di pseudo-informazioni (numerosissime, brevi, parziali, approssimative, sensazionalistiche e frequentemente errate – anche solo per eccesso di sintesi, ma spesso per secondi fini), la diffusione della cultura s.l. rimane lo strumento principale per informare correttamente il pubblico affinché questo possa essere in grado di farsi un’idea sui diversi argomenti e così discernere tra notizie e propaganda. In particolare, i temi ambientali (e, quindi, anche quelli geologici) sono da qualche lustro diventati argomento di valutazione da parte del pubblico relativamente alle scelte politiche e di gestione della cosa pubblica a tutti i livelli. Così questi temi si sono guadagnati un ruolo di primo piano anche nella diffusione di pseudo-informazioni: dalla proclamata pericolosità ambientale delle gallerie sostenuta con argomentazioni non scientifiche; all’ignorante stupore per un evento sismico nel mezzo della Pianura Padana; alla manipolazione del tema relativo al riscaldamento globale in atto, ormai citato in qualunque occasione, anche per spiegare la formazione del Great Blue Hole; alla confusione relativa alle cosiddette polveri sottili). Vi sono anche più specifiche argomentazioni, a sostegno della opportunità di una diffusione della cultura geologica in generale, in particolare, in Italia: una migliore e diffusa conoscenza di argomenti geologici conduce a una maggiore attenzione verso alcuni processi naturali che hanno un impatto considerevole nella gestione del territorio e, quindi, sulla qualità della vita di tutti. Si accenna solo a qualche esempio che può interessare soggetti diversi: Saper riconoscere alcuni segni premonitori di movimenti franosi da parte di chi abita o frequenta la montagna può essere di grande aiuto per segnalare situazioni anomale che, vagliate da esperti, potrebbero portare a fondamentali allarmi preventivi. La Regione Lombardia già molti anni fa si mosse in questa direzione pubblicando un piccolo manuale che doveva fornire alcune informazioni di base sul tema (Clerici, 1992). Avere ben presente che ogni punto della superficie terrestre è continuamente in trasformazione per motivi naturali, talvolta con tempi molto lunghi ma talora con processi rapidi, contribuirebbe a far sì che la progettazione e la realizzazione di interventi sul territorio tengano sempre ben conto di questa dinamica e prevengano situazioni dannose, che potrebbero eventualmente essere favorite o addirittura innescate da nuove strutture o infrastrutture male inserite sul territorio stesso. Conoscere i materiali lapidei presenti in un’area potrebbe favorirne l’utilizzo sia in interventi di ripristino dell’edilizia storica (fig. 1), sia in nuove progettazioni con materiali del tutto naturali; inoltre favorirebbe sul mercato un prodotto locale con riduzione di problemi legati a trasporti transnazionali. Conoscere le difficoltà e i costi con i quali si dovrà necessariamente avere a che fare per disinquinare un terreno, o le acque che in esso sono presenti, a causa di una cattiva gestione di sostanze contaminanti potrebbe portare a maggiori cura e rigore, almeno da parte degli enti pubblici preposti, nel legiferare, controllare e sanzionare in materia.

Partner dell’attivita’: Brenner Basistunnel BBT SE, Amraserstr. 6, A-6020 Innsbruck, Ufficio Geologia e prove materiali, Provincia Autonoma di Bolzano Institut für Geologie, Universität Innsbruck, Austria

Dipartimento: DICATAM

Anni di svolgimento: 2019 – Presente

Record ID: 318

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