A cura di:
GADOLA Marco
Le attività riguardanti le “Student Design Competitions” in ambito Automotive presso UniBS sono ben note. In estrema sintesi, esse prevedono progetto e realizzazione di una piccola auto o moto da competizione, che viene poi schierata in eventi internazionali ove partecipano università da tutto il mondo. Prima di scendere in pista la qualità del progetto viene giudicata da una giuria di esperti del settore.Da gennaio 2014 ad oggi:-oltre 150 studenti coinvolti, prevalentemente di Ing. Meccanica, ma anche Automazione, Gestionale, Elettronica, Economia ed anche Medicina-coinvolgimento di vari istituti tecnici di città e provincia e dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia-interesse e coinvolgimento di innumerevoli aziende, bresciane e non, sotto forma di sponsor-5 veicoli realizzati ad oggi: 3 auto, 2 moto-partecipazione a vari eventi internazionali (FSAE Italy, FS Austria, FSAE Michigan, FSAE UK, Motostudent in Spagna)-sviluppate 50+ tesi magistrali e varie triennali-presenza di immagine ai più importanti eventi cittadini e non solo: UniBS Days, Notte dei Ricercatori, SuperNova, Fiera di Orzinuovi, EICMA, Motorshow, MECSPE, conferenze Cluster Lombardo Mobilità, Motor Valley Fest a Modena, Job&Orienta by Verona Fiere etc.-il 100% degli studenti coinvolti trova occupazione entro un mese dalla laurea, sia nel bresciano sia fuori provincia; molti anche prima della laurea stessa, grazie all’impatto positivo dei progetti presso le aziende del settore. Va anche ricordato che il distretto bresciano è il secondo polo dell’industria Automotive in Italia, dopo Torino.Le Student Design Competitions sono un’applicazione della teoria di Kolb e di altri psicologi cognitivi, che ne testimoniano l’insostituibile valore in termini di experiential learning e learning by doing. Lavoro di squadra, coinvolgimento diretto, realizzazione di un progetto concreto nell’ambito di una competizione internazionale fanno leva su interesse e passione. La forte spinta motivazionale che ne consegue incentiva la crescita culturale spontanea, sia tecnica, sia nello sviluppo delle soft skills ovvero delle relazioni interpersonali, quali:-spirito ed etica di squadra: lealtà, fiducia, empatia, rispetto reciproco-equilibrio tra responsabilità individuale e lavoro di squadra-la presenza di ruoli ben definiti-leadership, interazione, collaborazione, inclusione-concretezza, autonomia, proattività, adattabilità-una gestione costruttiva dei problemi e dei conflitti-condivisione di strumenti, metodi ed obiettivi di lavoroSpesso i ragazzi entrano in squadra al terzo anno della laurea di primo livello con un coinvolgimento limitato, fanno esperienza ed ereditano poi ruoli di responsabilità dai colleghi più “anziani” che si laureano ed escono dal team.La formazione peer to peer infatti si innesca spontaneamente: di anno in anno il know-how acquisito viene trasferito al “nuovo” team, incrementando la padronanza di tecnologie avanzate quali rapid prototyping, progettazione e realizzazione di parti in composito, meccatronica, Human-Machine Interface etc, ed anche la confidenza con materie diverse quali comunicazione, project management, logistica… Nell’arco di due-tre anni vediamo emergere talenti prima insospettabili: i ragazzi maturano in modo evidente, sia professionalmente, sia dal punto di vista umano.Attività di questo tipo sono considerate anche fortemente coerenti con le linee guida dettate dalla Dichiarazione di Bologna nel contesto del Framework for the Qualifications of the European Higher Education Area (EHEA) e con i Descrittori di Dublino in particolare. Gli aspetti applicativi infatti sono in linea con la seconda e la terza voce (applying knowledge and understanding, e making judgements), mentre lo sviluppo delle soft skills, il lavoro di squadra ed il lato motivazionale rispondono a quarta e quinta voce (communication e learning skills).
Partner dell’attivita’: CUS, sponsor vari etc.
Dipartimento: DIMI
Anni di svolgimento: 2014 – Presente
Sito web: Visita il sito web dell’attivita’
Record ID: 340